Giornata mondiale delle persone con disabilità: per i ragazzi è poco inclusiva

I risultati della consultazione che ha dato voce a oltre seimila studenti dai 14 ai 19 anni. Sette su dieci si sentono individualmente abbastanza o molto accoglienti. Però il 58% trova la propria classe poco inclusiva.

Tra maggio e aprile oltre seimila ragazze e ragazzi tra i 14 e i 19 anni hanno preso parte alla consultazione “Scuola e inclusione: dico la mia” su iopartecipo. La maggiore partecipazione è stata registrata da parte dei quattordicenni (29,7%) e delle ragazze (66,4%). Il questionario era stato redatto con la collaborazione della Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Agia.  Ecco cosa è emerso dalle vostre risposte (qui il documento integrale pubblicato per la Giornata internazionale delle persone con disabilità).

Come mi sento e mi comporto a scuola 

Quattro studenti su dieci (46,2%) provano ansia quando entrano a scuola e solo due (20,4%) si sentono sereni, entusiasti o motivati. In caso di bisogno solo il 44,8% chiede aiuto. Se poi, da un lato, il 74,3% dichiara di essersi sentito escluso a scuola, solamente il 43,5% ammette di aver escluso qualcuno. 

Bullismo e percezione della disabilità

Il 43,5% ha assistito o è venuto a conoscenza di episodi di bullismo nei confronti di studenti con disabilità e il 36,5% ha dichiarato di non sapere come comportarsi o a chi rivolgersi. Il 22% pensa che il compagno o la compagna con disabilità disturbi il normale svolgimento delle lezioni, al contrario il 46,5% ritiene che non influisca, mentre il 10,4% è convinto che la presenza sia di supporto alle lezioni. Il 21% ha scelto di non esprimersi perché “non ha mai avuto studenti con disabilità in classe”.  

Comunicazione tra studenti e insegnanti

Sei su dieci tra i partecipanti alla consultazione non hanno mai chiesto agli insegnanti come comportarsi con un compagno con disabilità. Alla domanda “Gli insegnanti ti hanno mai dato indicazioni su come comportarti?” il 38,2% dichiara di averle avute, mentre il 33,4% afferma di non averle ricevute. Rispetto alla preparazione degli insegnanti di sostegno la metà (50,5%) pensa che quelli preparati siano pochi. 

Gli edifici scolastici e i ragazzi con disabilità

La maggior parte dei ragazzi (53,8%) trova gli edifici scolastici abbastanza adeguati alle esigenze delle persone con disabilità fisica, mentre solo il 26,8% li ritiene adeguati a chi ha disabilità psichiche e il 16,2% a chi ha difficoltà sensoriali. Il 58% trova la propria classe poco inclusiva, mentre a livello individuale il 55% dichiara di essere “abbastanza accogliente” e il 21,4% “molto accogliente”. Infine, sei su dieci (62,1%) sono convinti che vi siano momenti che tendono a escludere gli alunni con disabilità. 

Investire in formazione docenti e sensibilizzazione

Emerge dalla consultazione che, secondo i ragazzi, per essere maggiormente inclusiva la scuola avrebbe bisogno di alcuni interventi. Oltre la metà (52,9%) ritiene necessario investire nella formazione dei docenti, mentre l’11,9% ritiene sia necessario aumentare il numero degli insegnanti di sostegno. Contano per gli studenti anche le campagne di sensibilizzazione e i momenti di confronto (25%), gli investimenti sugli psicologi scolastici (26,5%) e in edilizia scolastica (30,4%). 

Il contesto extrascolastico 

La maggior parte dei ragazzi (57,8%) ha dichiarato di non frequentare coetanei con disabilità e solo il 12% di frequentarli spesso. Sei studenti su dieci (60,6%) sono entrati in contatto con ragazzi con disabilità fuori dal contesto scolastico. In particolare: nei centri estivi il 32,6%; in ambito familiare il 23,2%; nei gruppi parrocchiali il 21,5%; nelle associazioni sportive il 18,3%; nelle associazioni di volontariato il 11,9%; nei gruppi scout il 7,3% e ai corsi di musica il 4,9%. Per oltre la metà dei partecipanti alla consultazione (57,8%) esistono contesti più inclusivi della scuola: le associazioni sportive (28,7%), le associazioni di volontariato (23%), gli oratori (20,9%) e le associazioni culturali (18,4%).  

Inoltre, il 36% ritiene che una volta concluso il percorso scolastico i coetanei con disabilità, se supportati adeguatamente, continueranno un percorso di formazione ma con meno opportunità di altri, il 20,4% pensa che proseguiranno la formazione esattamente come gli altri e il 21,8% afferma che possono correre il rischio di isolarsi a casa senza altre opportunità. 

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