Oggi in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia la Consulta delle ragazze e dei ragazzi ha pubblicato un post sui profili social dell’Autorità garante. Le card contengono una serie di raccomandazioni della Consulta in tema di diritti dei minorenni Lgbtqi+.
Eccone alcune, rivolte al mondo della scuola:
- promuovere incontri di sensibilizzazione sui diritti dei minorenni Lgbtq+ rivolti a studenti, docenti e personale Ata;
- trattare, nell’ambito dei progetti di educazione all’affettività, la tematica di genere e la pluralità dell’orientamento sessuale con il supporto di persone adeguatamente formate;
- sensibilizzare all’uso di un linguaggio inclusivo che tenga conto dell’identità di genere;
- rafforzare la collaborazione con le forze di polizia attraverso accordi per ricevere eventuali segnalazioni di reati a carattere omofobo;
- diffondere materiale per prevenire e contrastare la violenza basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.
I ragazzi hanno scelto autonomamente di approfondire la tematica e hanno dedicato al lavoro più di un mese, nel corso del quale hanno incontrato un’esperta del Comune di Roma Capitale, l’assistente sociale Deborah Di Cave, hanno visto il film Pride e hanno analizzato e dibattuto la Strategia nazionale Lgbt+ 2022-2025 e la Strategia della Commissione europea per l’uguaglianza 2020-2025.
Tra le altre richieste: riconoscere ai figli delle coppie omogenitoriali gli stessi diritti di quelli di coppie eterosessuali e inserire nelle future Strategie – quella della Commissione Europea sull’uguaglianza e quella italiana sui diritti Lgbt+ – una particolare attenzione per la condizione dei minorenni stranieri non accompagnati provenienti da paesi nei quali sono stati perseguitati o limitati nei diritti perché Lgbtqi+.
La Consulta ha sollevato anche la necessità di adottare adeguati strumenti di contrasto al fenomeno dell’hate speech, specie di natura omofoba. È stato suggerito, in particolare, che per insulti di questo tipo in ambito sportivo siano applicate le stesse sanzioni previste per quelli a sfondo razziale. Attenzione al linguaggio quando si parla di minorenni Lgbtqi+ è stata chiesta anche a giornalisti e singoli cittadini; inoltre i ragazzi hanno chiesto una sensibilizzazione delle famiglie per prevenire discriminazioni e violenza intrafamiliare.